Il nuovo regime forfettario per le piccole
partite IVA, operativo dallo scorso primo gennaio, ha causato numerosi mal di
pancia per le sue indiscutibili falle, tant’è che lo stesso presidente del Consiglio
lo ha definito “un autogol” cui
porre rimedio.
Ne abbiamo
affrontato i caratteri fondamentali in vari articoli (qui, qui e qui), ma
dobbiamo tornare sull’argomento in quanto alcuni esperti hanno notato un vero e proprio bug che ha del clamoroso,
e potrebbe fare la fortuna di molti contribuenti.
Come si sa, per
aderire al regime occorre rispettare una serie di requisiti, fra cui un ammontare di ricavi che non superi una soglia
differenziata per tipologia di attività: per i notai, ad esempio, ammonta a
15.000 euro. Chi apre la sua attività per la prima volta e presume di rispettare questi requisiti, può adottare il regime forfettario,
fermo restando che se poi le previsioni risultassero errate, dall’anno
successivo occorre passare al regime ordinario.
Ed ecco il bug: non è posto alcun limite all’errore nelle
previsioni. Con il regime dei contribuenti minimi è previsto che se si
supera di oltre il 50% la soglia massima (30.000 euro) si decade con effetto
retroattivo già nell’anno in corso, ma nel regime forfettario non esiste nulla
del genere. Perciò chiunque potrebbe approfittarne, nel pieno rispetto della
legge.
Immaginiamo dunque
un notaio che apre la partita IVA nel 2015 con il regime forfettario, pur
sapendo che potrà contare su un volume d’affari molto alto. Diciamo 200.000
euro? Bene, avendo superato la soglia di incassi (e forse anche altre
limitazioni: pensiamo a quelle sul lavoro dipendente o sui beni strumentali)
dal 2016 dovrà necessariamente transitare al regime ordinario.
Intanto, però, per
il 2015 rimarrà un contribuente forfettario e pagherà il 15% di imposta secca sul 78% degli incassi. Ed essendo al
primo anno, potrà contare anche sulla riduzione di un terzo dell’imponibile. Nell’esempio
fatto, il nostro notaio pagherà 15.600 euro in tutto (pari ad appena il 7,8%
dei suoi incassi), mentre avrebbe sicuramente pagato molto di più con il regime
ordinario.
Difficile pensare
che questo bug non sarà mai risolto, ma sta di fatto che allo stato attuale
chiunque voglia aprirsi una partita IVA individuale potrebbe contare su un’agevolazione fiscale a dir poco
spudorata, e tuttavia perfettamente legale.